Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

“QUANDO NUOTO MI SEMBRA DI VOLARE”: SIMONE BARLAAM E LA SUA LOTTA CON LA DISABILITÀ

“Voglio far le gare, mi fai passare nell’agonistica? Qui mi sono stufato”. Simone Barlaam, atleta paralimpico plurimedagliato nato nel 2000, aveva solo otto anni e nuotava nella piscina di Magenta, quando disse al suo istruttore che voleva cambiare corso.
Era l’unico ragazzino disabile in mezzo a compagni normodotati.
Per lui, però, l’acqua rappresentava qualcosa in più.
Nato con una malformazione al femore, aggravata da una frattura quando era ancora in utero, ha imparato a nuotare prima che a camminare.
L’acqua era l’unico ambiente dove non rischiava un’ulteriore frattura ed è divenuta il luogo dove Simone ha imparato a non pensare alla sua disabilità.
Aveva sempre un obiettivo da conquistare che lo portava a guardare oltre il suo limite fisico, magari anche cose apparentemente piccole, come uscire dall’ospedale o vedere gli amici.
Così il suo corpo, con l’allenamento, invece che un handicap è diventanto uno strumento di vittoria, che lo ha portato sul tetto del mondo.
Ha conquistato così tante medaglie, d’oro, d’argento e di bronzo, che è persino difficile elencarle tutte in poche righe.
Nel suo palmarès ci sono podi olimpici, titoli mondiali ed europei.
In acqua Simone ha trovato la salvezza, ma, come tutti gli sportivi, ha dovuto fare i conti anche con la fatica.
Per arrivare a questi risultati, infatti, ha combattuto non solo col suo corpo, che ha subito una dozzina di operazioni chirurgiche, ma anche con la sua mente.
“L’essere umano, in quanto tale, è limitato. Superare i propri limiti è quasi uno sforzo contronatura” ha dichiarato Simone in un’intervista a Il Milanese Imbruttito. Quando nuota, però, vola e non si annoia mai.
L’accettazione del “diverso” è diventata per lui una sorta di missione e nel 2019 ha partecipato come ambasciatore del mondo paralimpico nella Conferenza internazionale “Shaping a Sustainable Future Society”, organizzata a New York dal gruppo Prada.
Simone, con la sua grinta, è un esempio per tutti, disabili e normodotati: insegna che avere dei limiti non è una sconfitta in partenza e che superarli, con la dedizione e con l’impegno, si può.

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