Non uccidere gli altri nuotatori con bracciate troppo ampie. Sembra un obiettivo da poco, da farci sopra una risata, ma di tutte le attività del triathlon per me il nuoto è quella più ostica.
In realtà avevo creduto fosse la corsa, ma questo è un movimento che mi viene quasi naturale.
Dopo due anni di allenamento il mio corpo e la mia testa stanno cominciando a fare e concepire cose che prima ritenevo incredibili.
L’avevo letto sul blog del podista che era così, oltre che in tutte le storie di triatleti non più giovanissimi che avevo conosciuto finora.
Adesso lo sto provando sulla mia pelle. Naturalmente il mio livello di partenza era molto scarso, se non addirittura infimo, e non sono finita a fare un mezzo ironman dopo diciotto mesi di allenamento, come è capitato ad altri.
I miei obiettivi di oggi sono per forza di cose più piccoli.
Sono sempre stata una lottatrice, che in una vita quotidiana casa-lavoro si trovava stretta.
Combatto col mio corpo in piscina e vedere ogni volta un piccolo progresso mi appaga.
Così come mi soddisfano i salti che riesco a fare in palestra.
Lo sport non pareva avermi mai amato molto, almeno finora, così avevo finito per non amare lui, almeno in apparenza.
Quell’assenza di anni è diventata quasi una brama, appena qualcuno mi ha detto: “Puoi farlo anche tu”!
Così è finita che ora voglio fare tutto e non so se mi basta il tempo per riprendermi quello che mi è mancato in gioventù.
Se si ha un sogno non si deve perdere tempo e si deve lavorare per concretizzarlo.
Certo non ti aspetti di vedere realizzati desideri profondi che conoscevi solo tu e per i quali non avevi nemmeno pregato.
Anche nelle piccole cose di ogni giorno, infatti, si possono dispiegare miracoli: anche in un salto in palestra.
Agli altri potrà sembrare banale, ma l’importante è che ad essere felice sia tu.
Gennaio 11, 2023