A 60 anni è andato in pensione, dopo una carriera di giornalista televisivo, che lo ha portato nel 1964 a seguire da vicino le Olimpiadi di Tokyo.
La parola pensione porta spesso a pensare di avere più tempo da passare con le persone che ami, ma la moglie di Hirumu Inada muore.
Quanti progetti può sovvertire un lutto? Quanti sogni può infrangere? Può spingere anche a lasciarsi andare, può risucchiarti verso il nulla.
Hiromu Inada invece che fa?
Temendo che la sua vita stia diventando troppo sedentaria, impara a nuotare e questa decisione gli spalanca davanti l’inaspettato.
Dieci anni dopo si iscrive al suo primo ironman e percorre quasi quattro chilometri a nuoto, centottanta in bicicletta e quarantadue di corsa.
A 80 anni partecipa ai primi mondiali di ironman e arriva al traguardo in 16 ore, 53 minuti e 49 secondi.
Non male per un pensionato.
Nel 2022 compie 90 anni, continua a sognare e si prepara di nuovo per i mondiali.
Leggendo la sua storia, sorge spontanea una domanda: è proprio vero che con l’avanzare dell’età le energie sono destinate a calare?
O è lo stile di vita che fa da discrimine?
Hiromu Inada ci ha dimostrato che anche la fase più matura dell’esistenza può essere ricca di sogni da realizzare.
Per cominciare, basta ritagliarsi un po’ di tempo libero e provare a realizzare un piccolo desiderio, di quelli a portata di mano: iscriversi in palestra, andare ad un corso di canto, incontrare gente nuova.
Nel caso di Hiromu Inada è stato imparare a nuotare.
Da cosa nasce cosa e solo così, rompendo gli schemi della routine quotidiana, si può aprire la porta al cambiamento.
Immagine: Hiromu Inada al Campionato Mondiale di Ironman nel 2018. (Source: mindfulrunning1710/Instagram)