Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

FRANCO LO CASCIO: DALL’ATLETICA AL NUOTO IN MARE E RITORNO

“Sono una persona normale”. Così si definisce Franco Lo Cascio, 79 anni, quando ascoltandolo raccontare le sue avventure sportive, gli fai notare l’eccezionalità della sua vita.
Del resto un uomo che ha praticato quasi tutti gli sport, tranne l’equitazione, non può fare a meno di sorprendere.
Alla carriera di executive per Xerox, Franco ha affiancato quella di giornalista pubblicista, come corrispondente dalla Liguria per Il Lavoro Nuovo, il Corriere Mercantile, la Gazzetta del Lunedì e il Mondo del Nuoto.
Proprio ai campionati sportivi per i giornalisti, ha dato sfogo alla sua versatilità, vincendo competizioni come il tiro con l’arco, il biliardo, il nuoto, le bocce, il tiro al piattello, lo sci e il tennis.
Il primo amore di Franco fu però l’atletica e il suo esordio in una gara fu da bambino a San Bartolomeo della Ginestra, dove vinse negli ottanta metri piani e nel getto del peso.
A premiarlo furono Renzo Uzzecchini, già centravanti della Sampdoria, e il pugile Mino Bozzano.
La svolta che segnò tutta la sua vita avvenne però nel 1975, quando durante una corsa in montagna incontrò un ragazzo napoletano, Vittorio De Salsi, che lo affascinò con i suoi racconti di traversate a nuoto in mare.
In un periodo in cui la Federazione Italiana Nuoto proibiva le acque libere ai suoi tesserati, Franco e Vittorio decisero di rilanciare quest’attività e cominciarono a organizzare gare che, nel corso di un decennio, arrivarono a richiamare anche tremila persone.
Un tale fenomeno non si poteva ignorare e la Federazione Italiana Nuoto li richiamò al suo interno.
Il mare, del resto, abitava nel cuore di Franco già dai tempi dell’Università a Genova, dove per due anni si dedicò a una tesi sperimentale in biologia marina, durante la quale una volta al mese si immergeva per recuperare pannelli, utili a studiare gli organismi marini.
Assetato di vita com’era, nel 1984 Franco fu poi protagonista, insieme a un gruppo di amici, di un’incredibile avventura: con un gozzo ligure (una barca a remi) partirono da Pavia per arrivare in piazza San Marco a Venezia in una settimana. Poi, visto il successo dell’impresa, l’anno successivo vararono la barca nel Rodano andando da Lione a Marsiglia, mentre nel 1986 seguirono il corso del fiume Reno, da Basilea a Rotterdam.
La sua ultima competizione natatoria è stata a 69 anni, quando ha vinto il titolo italiano di mezzofondo in mare Master 65, ma Franco non si è fermato qui.
È, infatti, tra gli organizzatori del cimento invernale, che ogni anno porta circa trecento persone, nella sola Liguria, a fare il bagno in mare nella stagione fredda, rigorosamente senza muta.
Solo la pioggia, infatti, spinge Franco a nuotare in piscina.
Dopo il ritiro dalle gare di nuoto, il suo primo amore, l’atletica, è tornato ad affermarsi, con la conquista del record ligure M 65-70-75 nel getto del peso e del lancio del disco.
È quindi con una certa curiosità che si attende di sapere quale sarà la sua prossima avventura.

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