Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

Il lockdown, l’inizio di tutto

Ci hanno di nuovo chiusi in casa. Mi sento una pericolosa terrorista se mi avvicino all’abitazione dei miei genitori per salutarli. Non si sa mai, potrei trasmettere loro il Covid senza accorgermene.
Non l’ho mai avuto, ma potrei averlo. Dicono basti toccare qualcosa per contaminare un ambiente. Allora se mi siedo in cucina e poi la stessa sedia la usa mio padre, potrebbe ammalarsi?
Soffre di una grave patologia polmonare, non vorrei mai che morisse.
Meglio che passi il mio tempo da sola, ma cosa faccio?
Ero abituata a fare vita mondana e a partecipare a eventi culturali, ma ora è tutto annullato.
Esco di casa solo per andare al lavoro e al supermercato, dove compro tutto quello che non dovrei mangiare: lasagne già pronte, razioni doppie di hamburger e insalate di mare sott’olio.
Il cibo è rimasto il mio unico piacere, ma la bilancia non mente.
85 kg. Ancora qualche chilo e peserò come mio padre. Non voglio, devo fare qualcosa.
La mia palestra offre consulenze nutrizionali gratuite fin dal primo lockdown.
Dovrei accettare, ma non ho mai avuto il coraggio. Ora però è arrivato il momento di dire basta.
Mi decido, mando un messaggio su Facebook e mi contatta un personal trainer.
Mi pare di averlo già visto in palestra e mi dice che devo allenarmi tre o quattro volte la settimana.
Io rido. Non mi conosce. Non sa che una cosa del genere è impossibile.
Resta il fatto che non ho niente da fare. Poi è simpatico, cosa ho da perdere?
Faccio come dice lui, poi vediamo come va.

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