“Prova ad aumentare i pesi” mi dice il mio amico istruttore di karate.
“Il crosswork ti deve stancare, se no è come andare in Lamborghini a fare la spesa”.
Io sono restia.
“Se alzo i pesi, perdo la postura”.
“Prova”.
Sono ancora perplessa.
“Non vuoi o non puoi?”
Lui insiste.
Io mi porto a casa questa domanda e oggi decido di provare a fare quello che dice lui.
In realtà ci ho pensato più di una volta ad aumentare.
A frenarmi è sempre stata la paura di sbagliare.
Già mi immagino rinunciataria, schiacciata da pesi insostenibili.
Mi vedo rispondere al mio amico: “Io non posso”.
Tutto sbagliato.
Aumento di cinque chili i pesi delle delle macchine.
Con un po di impegno ce la faccio.
“Devi sudare” mi aveva detto il mio amico, poi aveva aggiunto: “Ovviamente è una cosa simbolica”.
Io sudo pochissimo e lui lo sa.
Il concetto però è chiaro.
Se non mi stanco, vuol dire che posso fare di più.
Si tratta solo di capire quanto di più.
Parto per una nuova avventura.
Sonderò i miei limiti.
Troverò probabilmente una nuova me stessa.
Quella che il giorno dopo il crosswork riesce a fare spinning è già una mezza sconosciuta.
“Come fai?” mi chiede una compagna di palestra.
In effetti non lo so nemmeno io.
Quando ho iniziato questo percorso pregavo di avere le energie per fare tutto.
Per ora sono venute.
Fanno parte di me e sono ancora in buona parte da scoprire.

Giugno 10, 2024