Lo ha voluto persino la Marina Militare Russa per un’impresa epica: attraversare a nuoto lo stretto di Bering all’interno di una staffetta internazionale.
Paolo Chiarino, classe 1966, tra le nove persone al mondo in grado di nuotare sotto zero, non si è certo tirato indietro ed è così entrato nel Guinness dei Primati, sfidando le onde, le orche marine, la nebbia e ovviamente il gelo.
“Il freddo è mio amico” dice lui e il suo curriculum conferma quest’affermazione. In esso, infatti, non mancano nuotate in altri luoghi dal nome proibitivo: il Circolo Polare Artico, il ghiacciaio Perito Moreno in Patagonia, il mare di Barents.
Imprese, queste, che hanno portato Paolo a entrare nella Ice Swimming Hall of Fame nel 2023, ricevendo così un prestigioso riconoscimento alla carriera.
“Mi spingono lo spirito d’avventura e l’amore per i viaggi” aggiunge Paolo, che al nuoto in acque gelide è arrivato a 46 anni, con l’idea di buttarsi in una goliardata: andare con un amico a nuotare in un fiume di Praga. La temperatura dell’acqua era di 2 gradi.
“Fu una botta di adrenalina. Eravamo convinti di poter nuotare in qualsiasi acqua” commenta lui, ricordando quei momenti.
“Stai lavorando a qualche nuova impresa?” gli chiedo.
“Sì, sto organizzando i mondiali di nuoto in acque gelide che si terranno nel 2025 a Molveno, in Trentino. C’è ancora molto da fare”.
La stoffa del manager Paolo del resto l’ha sempre avuta: per lavoro, infatti, si occupa di aziende in crisi e il suo compito è traghettarle verso la salvezza.
Ogni giorno, per recarsi in ufficio, percorre 160 km. tra andata e ritorno, ma questo tragitto impegnativo non frena la sua voglia di allenarsi.
Paolo, infatti, si alza alle 5.00 del mattino per poter andare in piscina prima che al lavoro.
Se poi oggi è concentrato solo sul nuoto, nel suo passato ci sono stati anche altri sport, come la pallanuoto e il triathlon.
Nel 1996 ha partecipato a una gara di ironman e a questo proposito ha commentato: “È una grande passione, non senti il sacrificio. È anche un’emozione particolare. La sensazione è quella di entrare nel mito”.
Deve essere stata un’esperienza davvero unica, se tre anni dopo Paolo ha deciso persino di raddoppiare, iscrivendosi a una gara di ultraman, in cui si gareggia su tre giorni, percorrendo in totale 10 km. a nuoto, 421 in bicicletta e 84 di corsa.
“Per affrontare sport estremi come questi si deve essere predisposti alla sofferenza, perché la crisi arriva presto. A volte si piange. Bisogna però superare il punto critico ed è la testa che ti porta in fondo, verso obiettivi apparentemente impossibili”.
La voglia di sperimentare e l’entusiasmo sono però sempre stati più forti di qualsiasi crisi.
Ogni volta è una sfida, ogni volta lui alza l’asticella, ogni volta arriva in fondo portando a casa un’altra vittoria, su sé stesso prima che sugli altri.
Quando Paolo ha cominciato a gareggiare nel nuoto in acque gelide, è stato uno dei primi.
Ora però la sua passione ha contagiato anche altri.
“Tutti quelli che siamo riusciti a portare verso questa disciplina non hanno smesso” racconta Paolo “e la nazionale italiana ha ora al suo attivo 75 atleti. È la dimostrazione che si può fare”.
Se quindi si volesse intraprendere questo sport, le raccomandazioni sono, in primo luogo, due: affrontare ogni passo con gradualità e avere come guida persone più esperte.

Novembre 17, 2024