Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

A VOLTE È MEGLIO RESTARE

A volte vorresti fuggire, ma poi ti accorgi che è meglio restare.
Oggi era l’ultimo lunedì, almeno per ora, che il mio personal trainer conduceva il corso di crosswork.
Avevo pensato di darmi malata, per non affrontare la situazione, invece sono andata lo stesso.
Desideravo scappare, perché credevo avrei pianto davanti a tutti.
Alle cene della palestra mi era già successo due volte di arrabbiarmi e scoppiare in lacrime per qualcosa che avevo visto o sentito solo io.
Non volevo fare la stessa figura.
Nonostante questo mi sono presentata in palestra.
C’era anche il nuovo istruttore.
Non so se lo farò diventare santo come ho fatto col mio coach, ma è comunque bravo.
Già lo so che metterò alla prova la sua pazienza, perché continuo a sbagliare esercizi che ho fatto mille volte.
Non è facile acquisire nuovi automatismi.
Il corpo e la testa continuano ad andare un po’ dove vogliono loro.
Così alla fine della lezione mi avvicino al nuovo istruttore per metterlo sull’avviso.
Parliamo anche del mio progetto di blog.
Il mio coach sorride.
Io ricambio.
Non è un addio.
Continuerà ad allenarmi e forse si unirà a noi come compagno di corso.
Non so cosa ci riserva il futuro, ma le mie convinzioni sulla giornata di oggi erano errate.
Me ne sono andata sorridendo e non ho pianto.
È stato quindi meglio non assecondare l’istinto di fuga e rimanere nella situazione, perché si è rivelata superiore alle mie aspettative.
Io sono state superiore alle mie aspettative.

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