“Io ci provo”, rispose Alessandra Sanna, insegnante di scienze motorie e allenatrice di atletica, quando nel 1999 Claudio Minervino, referente per la Lombardia di Special Olympics, le propose di dedicarsi ai disabili intellettivi.
In fondo a scuola Alessandra già lavorava con questi ragazzi, quindi perché non sfruttare questa esperienza per fare qualcosa di più?
Così Alessandra propose attività semplici agli ospiti dei Centri Socio Educativi di Lodi e Casalpusterlengo.
“Come reagiranno i ragazzi?” si domandava lei con un poco di apprensione.
L’idea però piacque e con una decina di giovani riempì la pista di atletica di Lodi, dedicandosi a corse, lanci e salti.
L’atletica leggera, infatti, è facilmente adattabile alla disabilità.
Il passaggio in piscina venne quasi naturale e qualche ragazzo imparò a nuotare.
Alessandra invece prese il brevetto di assistente bagnante.
Il connubio sport e disabilità funzionò ed evolvette rapidamente, al punto che i ragazzi divennero presto una trentina, che si allenavano due volte alla settimana sulla pista di atletica e una in piscina.
L’aumento del numero dei giovani atleti comportò la necessità di coinvolgere altri istruttori e tecnici.
L’idea, però, era quella di non limitarsi all’atletica e alla piscina ma di proporre altri sport, come il tennis, il pingpong, le bocce, il basket e la pallavolo.
Così i ragazzi divennero novanta e nel 2002 venne fondata la ASD No Limits, associazione finalizzata a creare contesti sportivi in cui chiunque, bambino, adolescente, adulto o anziano, abbia la possibilità di praticare sport.
Oggi gli atleti No Limits sono circa duecentocinquanta e possono spaziare tra una vasta gamma di attività sportive, dal calcio al karate.
Le disabilità intellettive di cui si occupa Special Olympics sono numerose e comprendono ad esempio la sindrome di Down, l’autismo, la sindrome di Prader Willi e i traumi da parto.
I ragazzi che fanno parte di quest’associazione, pur soffrendo di una patologia, fisicamente sono delle macchine da guerra. Inoltre sono persone che non si arrendono e che, nonostante la fatica, portano sempre a termine la gara e hanno molto da insegnare ai normodotati.
Persino il covid non ha fermato i ragazzi della No Limits e i loro allenatori: sono state, infatti, proposte videolezioni per mantenersi in forma ed è stata chiesta l’autorizzazione al Prefetto per andare ad allenarsi in piscina.
L’idea di base era che i ragazzi non si sentissero soli in un periodo così buio.
Special Olympics organizza anche i mondiali e dal 2007 Alessandra Sanna forma le nazionali di atletica leggera per parteciparvi.
I prossimi saranno nel 2027 in Cile.
Alessandra, che insegna all’Istituto Tecnico Bassi di Lodi, coinvolge nell’attività sportiva No Limits anche i suoi alunni, che come volontari accompagnano gli atleti in campo e durante le premiazioni.
Nel 2025 parteciperanno ai giochi mondiali invernali che si terranno a Torino.
“Lo sport è divertimento, dare e avere” commenta Alessandra, evidenziando come lo spirito No Limits diverge dalla competizione a volte esasperata che aveva sperimentato quando gareggiava nella mezza maratona.
Alessandra Sanna ne ha fatta di strada da quando da bambina correva per evitare i castighi e vinse per caso una gara non competitiva, che segnò l’inizio del suo percorso sportivo.
“Amo lo sport tanto da insegnarlo” dichiara e non si può fare altro che crederle, considerando che, oltre al diploma ISEF, Alessandra è diventata formatrice di Special Olympics, tecnico della nazionale di atletica leggera e formatrice Coni.
“Che io possa vincere, ma se io non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze” è il motto di Special Olympics.
Con questo spirito continua l’impegno di Alessandra Sanna a favore dei disabili: c”è, infatti, ancora molto da fare e ci sono tanti preconcetti da abbattere, ma possiamo essere certi che lei non si fermerà.

Agosto 24, 2024