Bellissimo. È questo l’aggettivo che mi viene da utilizzare quando esco dal corso di spinning.
Bellissimo, ma al contempo anche faticoso.
Quarantacinque minuti di lezione mi hanno provato e cerco di immaginare cosa si provi correndo il giro d’Italia.
E pensare che a lezione, come spesso capita, nemmeno ci volevo andare.
Credevo mi bastasse il crosswork e, in un certo senso, è così.
Il resto è tutto un di più che la vita mi sta regalando e che ho intenzione di godere fino in fondo.
Durante la lezione ho guardato l’orologio meno del solito e, quando l’ho fatto, il tempo era trascorso più veloce di quello che immaginavo.
Nei momenti in cui la stanchezza non mi ha travolto, ho sentito la musica scorrermi dentro.
Cercare il ritmo nella pedalata è stato istintivo.
Se poi mi sembrava di non farcela, mettevo a fuoco solo un obiettivo: finire la lezione pedalando.
Qualche istante di tregua e poi ho ripreso.
In alcuni momenti ho temuto che le ginocchia non mi reggessero.
Allora ho rallentato.
Così ce l’ho fatta e sono arrivata fino in fondo.
Un’altra giornata è trascorsa con la parola bellissimo sulle labbra.
La poca voglia di far lezione ancora una volta non mi ha fuorviato.
Comincio a credere che “sono stanca, voglio andare a casa” sia una difesa della mente che vorrebbe allontanarci da quello che abbiamo già vissuto, non da quello che è ancora da venire.

Settembre 12, 2023