Guardo gli appunti che ho preso durante l’intervista con Cristina De Tullio e mi domando da dove cominciare.
Sono cinque pagine scritte fitte fitte, in cui ho riportato eventi organizzati da Cristina e tappe importanti della sua vita di atleta paralimpica.
Per tanti punti che ho segnato mentre lei mi raccontava la sua storia, ce ne sono tanti che ho tralasciato e rimango con la sensazione di essermi persa qualcosa.
“Cerco di trasformare i miei limiti in opportunità” mi dice Cristina e non stenti a crederle, sapendo che convive con la disabilità fin dalla nascita e che la stampella, con cui deve sostenersi per una displasia bilaterale all’anca, fa parte di lei.
Questo però non l’ha fermata e nel 2023 è stata insignita del premio “Trofeo del Mare Uomini e Storie” a Scoglitti (Sicilia), per essere riuscita nella sfida con se stessa “alla ricerca di un mondo senza barriere” e per aver dimostrato che “volere è potere se si ha il coraggio di credere nei propri sogni di libertà”. Anche Linda Colombo, prima cittadina del comune di Bareggio, dove Cristina risiede, l’ha premiata con la “Ciliegia d’Oro”, in virtù delle sue imprese in ambito sportivo, volte a favorire il rispetto dell’ambiente e del mare in particolare, e come promotrice delle letture online “Favole nell’aria”.
Classe 1964, Cristina ha iniziato a nuotare da bambina, in un periodo in cui c’erano ancora molti pregiudizi nell’associare disabilità e sport.
Nel 1988 è entrata nella squadra della Polisportiva Milanese Sport Disabili e da quel momento è iniziata ufficialmente la sua carriera di nuotatrice.
L’acqua è il suo elemento e la forza della sua bracciata le regala un’andatura che con la stampella poteva sembrare un miraggio.
Dalla piscina alle acque libere Cristina – sempre in sintonia con l’acqua – non si è fatta mai mancare nulla. Grazie a Susanna Prada, ex campionessa mondiale di Sci Nautico Figure e Slalom Disabili, si è dedicata allo sci nautico. Si è cimenta poi nei tuffi e nel 1998 ha preso il brevetto di sub.
“Sono molto curiosa e attratta da nuove opportunità” mi racconta Cristina ed è questa spinta che la porta a provare persino il rugby subacqueo con Rugby Sub Milano.
Mossa dal bisogno continuo di sfidarsi, Cristina ha affrontato anche il nuoto in acque gelide: ha cominciato quindi a partecipare ai cimenti invernali nei laghi lombardi, per poi aderire a iniziative con IISA Italy, International Ice Swimming Association.
Nel 2019 ha partecipato agli Wolrd Games Special Olimpics Abu Dhabi come atleta partner di Sara Menardo, con cui conquista il quarto posto open water, disciplina che è da lei fortemente promossa anche per ragazzi e ragazze con diversità intellettiva.
Quando Cristina ha iniziato a nuotare in acque libere, a farlo erano ancora in pochi, così a organizzare eventi sportivi e feste acquatiche ci ha pensato lei.
Quella di organizzatrice di eventi è, infatti, l’altra sua “carriera” nel mondo sportivo.
La speranza di Cristina è quella di coinvolgere sempre più persone nel mondo delle acque libere, sensibilizzando su temi come il rispetto ambientale e l’armoniosa convivenza tra le persone con diverse abilità.
Nel 2013, con Alberto Cervi, ha fondato Abbracciamoli, un’associazione senza scopo di lucro che, fianco a fianco con volontari, soci e atleti, raccoglie fondi per la cura delle leucemie infantili, organizzando eventi sportivi e sociali. L’obiettivo attuale di Abbracciamoli è l’ampliamento della palestra di sport therapy del Centro Verga di Monza.
“Lo sport non è un di più, come credono in tanti” dice Cristina, “è un ingrediente fondamentale che consente lo sviluppo di capacità fisiche e psichiche in ogni individuo. Lo sport è salute, socialità, spirito di sacrificio, divertimento e tanto altro ancora”.
Il nuoto è stato per lei anche un momento di incontro con gli altri, durante il quale ha conosciuto “Persone fantastiche, che si sono messe in gioco nonostante i propri problemi e difficoltà” (e la P maiuscola non è a caso).
Una di queste è Isabel Logioia, con cui Cristina nuota in acque libere. Isabel è una giovane ragazza, dolcissima e instancabile, autistica non verbale: la disabilità però non è un limite, perché in acqua, perché le due si intendano, basta uno sguardo.
Insieme hanno partecipato con la “Staffetta stramba” alla “Da Porto a Porto”: una staffetta simpaticissima presentatasi alla famosa nuotata in mare non competitiva dell’Argentario, con due atleti normodotati, due con diversità intellettiva e due con diversità fisica. Questo mix vincente, unito dall’amicizia, ha permesso di stare insieme per una buona causa e di sostenere così l’Associazione Tumori Toscana, che aiuta i malati oncologici.
Convinta che un mondo più inclusivo, uno sport più inclusivo, sia possibile, Cristina è entrata a far parte, sin dalla sua costituzione, di ASD Poseidon, dove, da quest’anno, segue la parte di formazione.
Evento dopo evento sono così arrivata in chiusura dell’articolo: ripasso quindi le mie cinque pagine di appunti per capire se nella scrittura ho tralasciato qualcosa, con la consapevolezza che ci sarebbe ancora molto da raccontare e che con il passare dei giorni potrei riempire altri fogli di novità.
Con un fremito di curiosità attendo quindi di conoscere la prossima avventura di Cristina, che ha dimostrato di essere una persona instancabile e vulcanica organizzatrice di manifestazioni, nate con il pensiero sempre rivolto agli altri.

Maggio 5, 2024