Dalla finestra di una casa di Santhià un bambino osserva incantato il Monte Rosa e, contemplando quella vista, si snodano davanti a lui una moltitudine di possibilità diverse e di scelte da compiere.
È così che ci si immagina l’infanzia di Gianni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza-Bobbio, divenuto celebre per aver partecipato nel 2024 alla 62ª edizione del Challenge Delavay di Cormayeur, gara di sci per sacerdoti francesi, italiani, tedeschi e svizzeri.
Unico vescovo tra i partecipanti e unico concorrente “di pianura”, si è piazzato trentesimo su trentacinque nello slalom gigante.
Pensando al futuro, Ambrosio ha poi commentato: “Se le condizioni me lo permetteranno parteciperò anche il prossimo anno. Bello soffermarsi e sentirsi piccoli tra questi giganti meravigliosi della natura, le Alpi”.
Intervistato dal Corriere della Sera, egli ha descritto in chiave religiosa ciò che ricorda della vista di cui godeva da Santhià: “Il monte è luogo della tradizione biblica, ci si stacca dalla pianura e si è più vicini al Signore”.
Ambrosio, che non inforcava gli sci da oltre quattro lustri, oggi di anni ne ha ottanta, ma non per questo ha perso il gusto della sfida.
La sua avventura sulle nevi iniziò cinquant’anni fa, quando, vicario parrocchiale a Santhià, vedeva i giovani disertare la Messa della domenica per fuggire in montagna.
Così propose loro un compromesso: se partecipavano alla funzione del sabato sera o della domenica mattina presto, poi sarebbe andato con loro e avrebbe imparato a sciare.
I ragazzi accettarono e lui inforcò gli sci.
Il resto è storia nota.
Prima di dare avvio al Challenge Delavay, i sacerdoti hanno pregato per tutte le vittime delle guerre.
È stata una bella esperienza d’amicizia, che ha visto svolgersi gare di fondo, di slalom gigante e combinata, a cui hanno partecipato una quarantina sacerdoti, tra cui Monsignor Ambrosio non era neppure il più anziano.
A batterlo in fatto di primavere sulle spalle, c’era, infatti, padre Claude del Gran San Bernardo, che partecipa alla gara dal 1980 e che ha dovuto interrompere le competizioni solo quando era missionario in Senegal.
C’è stato chi poi, tra i partecipanti, ha portato a termine le gare indossando la tonaca: un sacerdote che era maestro di sci prima di prendere i voti e padre Jean Yves, il parroco francese che ha vinto.

Aprile 26, 2024