“Dopo la Germania la sensazione era quella di essere stato una Ferrari sempre ferma in garage”: così Gianfranco Boccia ha descritto le sue emozioni al ritorno dai campionati nazionali tedeschi open di nuoto in acque gelide, tenutisi a Burghausen nel 2017, dove è arrivato terzo assoluto nei 1000 mt., con una temperatura dell’acqua di 3-4°.
Questa frase racconta in modo essenziale quella che è stata l’esperienza dell’atleta pavese, classe 1960, che fino al 2013 non si era mai dedicato al nuoto con assiduità.
A spingerlo verso questo sport è stato il bisogno di sfogarsi in un momento di crisi.
Con tanta energia in corpo da scaricare, Gianfranco ha cominciato ad andare in piscina tutti i giorni.
“Smettila di schiaffeggiare l’acqua” gli diceva chi lo vedeva nuotare in quel periodo, ma lui è andato avanti, facendo così crescere la sua capacità natatoria.
Quando era partito, infatti, conosceva tutti gli stili del nuoto, tranne la farfalla, ma non era in grado di percorrere più di 2000 mt.
Ora, invece, è in grado di nuotare su lunghe distanze e nel 2022 ha tentato la traversata delle bocche di Bonifacio (15 km.), dovendosi però fermare a un chilometro dalla costa francese per il cambiamento delle condizioni meteo.
Gianfranco ricorda questa esperienza come una favolosa immersione nella natura, riferendosi in particolare alla fosforescenza del plancton che vedeva sotto il suo braccio.
A dare il via alla sua carriera di nuotatore endurance è stato l’incontro con gli “attraversatori di pozzanghere”, un gruppo pavese di fondisti del nuoto, che ha come obiettivo la voglia di divertirsi, ma anche tanto allenamento.
Già nel 2014, ad un solo anno di distanza dall’iscrizione in piscina, Gianfranco ha bruciato le tappe e ha partecipato al suo primo Iron Master, una gara che comprende 18 specialità: 50 stile libero SL, 100SL, 200SL, 400SL, 800SL, 1500SL, 50 rana RA, 100RA, 200RA, 50 dorso DO, 100DO, 200DO, 50 farfalla FA, 100FA, 200FA, 100 misti MX, 200MX, 400MX.
In quello stesso anno ha iniziato a gareggiare anche in mare.
“Ci si trova coinvolti senza sapere perché” ha commentato Gianfranco, riferendosi poi alla sua esperienza nelle acque fredde, che sono state un fuori programma iniziato nel 2015 con i cimenti invernali, che si tengono in Liguria e che sono soprattutto un’attività goliardica, senza il carattere di una gara.
D’inverno Gianfranco si esercita nuotando nei laghi della Brianza e d’estate nei laghetti alpini, dovendo talvolta rompere lastre di ghiaccio per doversi immergere. Ciononostante dichiara di non prendere mai un raffreddore o l’influenza.
Egli racconta poi che la sua termoregolazione corporea si è nel tempo modificata, al punto di non aver più bisogno del riscaldamento d’inverno e di poter uscire in maglietta anche a dicembre.
“I campioni sono persone di grande semplicità. C’è una ricchezza di esperienze che lascia a bocca aperta. Danno sapore e gusto a quello che si vive”: così Gianfranco ha descritto gli incontri che lo hanno portato a stravolgere in questo modo la sua vita.
“Tutto è possibile con una certa dose di volontà e motivazione” aggiunge lui, testimoniando ancora una volta che rinascere si può, a qualsiasi età.

Aprile 14, 2024