Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

CAMBIARE È UN PO’ SOFFRIRE

Assisto dentro di me ad un’inversione di tendenza, alla fragilità che fugge e cede il passo alla forza.
Lo vedo anche al lavoro.
Alle 15.00 avevo mal di testa. Volevo solo andare a casa.
Invece mi sono alzata e sono uscita nel cortile.
Ho respirato l’aria a pieni polmoni come se fossi in montagna, invece che in un angolo un po’ inquinato di Milano.
Poi sono tornata alla scrivania e ho ricominciato a lavorare.
Fortunatamente non c’erano urgenze, così ho cambiato attività.
Invece di chiedere un permesso, ho portato a termine il mio orario di lavoro.
Questa è stata la mia prima vittoria della giornata.
So di avere più risorse di quanto io stessa sia in grado di utilizzare.
L’ho intuito ascoltandomi e leggendo le storie di alcuni triatleti.
Ora provo a usare queste risorse sopite.
Come faccio a sognare le avventure degli ironman, se non riesco a far fronte a un banale mal di testa?
“Sono stanca” in me è un intercalare frequente, che non sempre va preso sul serio.
Così, senza cedere alle lusinghe della pigrizia, oggi scopro di valere qualcosa anch’io e l’insicurezza se ne va.
All’interno di un dialogo fluido, imparo a esprimere le mie opinioni senza irrigidirmi.
Per farmi valere uso l’ironia, che prima sapevo sfruttare solo con la penna.
Tuttavia non sempre funziona, non sempre ottengo il risultato sperato.
Quando qualcosa mi prende alla sprovvista e non riesco a reagire come vorrei, mi capita anche di piangere per la frustrazione.
Cado, poi mi rialzo.
È questo che mi ha insegnato lo sport: a superare i fallimenti, ad andare avanti, a combattere con la fatica, perché non si impara nulla di nuovo e non si cambia senza una parte più o meno piccola di sofferenza.

Succ Articolo

Precedente Articolo

© 2025 Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

Tema di Anders Norén