Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

QUANDO ALZARSI DIVENTA UNA LOTTA

Ho sonno. Cosa esco a fare? Perché vado a fare questa gita? Non potevo restare a dormire?
Alzare la testa dal cuscino anche per un progetto interessante è sempre una scelta, quasi una lotta.
Oggi devo fare una visita culturale, così applico a quel malessere che mi vorrebbe inchiodata a letto quanto ho imparato dalla disciplina sportiva.
Mi alzo e mi presento all’appuntamento, anche se per me alzarsi alle 7.45 di domenica è una sveglia antelucana.
Così, piena di incertezze, sono arrivata all’Ortica, quartiere di Milano dove visiterò i celebri murales.
Era stato un parto anche scegliere questa gita, tralasciando altre proposte con itinerari più conosciuti.
Io volevo però qualcosa che mi portasse fuori dagli schemi.
Il demonietto interiore si lamenta: “Mi hai portato in un quartiere di periferia”.
L’Ortica, invece, è una vera scoperta e mescola diverse soluzioni architettoniche, tra spazi una volta industriali e casette monofamliari.
I murales raccontano scampoli di storia politica e sociale, con immagini che spaziano da Tina Anselmi a Bebe Vio.
Su una casa c’è dipinto persino il Duomo.
Se avessi indugiato a letto avrei perso una gita meravigliosa.
Rientro. Mi riposo un paio d’ore, poi riparto per un’altra uscita.
A Messa mi sembra di essere stanchissima. Vorrei essere già a casa, ma un gruppo di amici mi aspetta a cena.
Rimango. Mi basta uscire dalla chiesa e cominciare a chiacchierare che mi riprendo.
La sonnolenza era passeggera.
Passo una bella serata.
Non dico che non bisogna dormire, ma quanta parte di mondo avrei perso se avessi indugiato più del necessario sul divano?

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