Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

ALLENARSI PER GUARDARSI DENTRO

Ma cosa sto ancora a fare lezioni individuali? Dove voglio arrivare? Cosa pretendo? Vado perché ho già pagato.
Acquistare un pacchetto di lezioni e saldarle subito, però, ha un suo perché.
A volte ci si muove di casa solo perché si è investito del denaro.
Mi basta però entrare in palestra e incontrare mia sorella e il suo compagno per capire che tutte quelle incertezze erano prive di fondamento.
Parlo con loro dell’allenamento. Mi appassiona quello che dico e per una che soffre di noia, come me, è già un miracolo essere interessata a qualcosa.
Arriva il mio personal trainer.
Dovevamo correre, ma il tempo a disposizione non era sufficiente e io avevo male a una caviglia.
Meglio non strafare.
Andiamo in sala corsi.
Io non so come si svilupperà la lezione.
Non ho un piano, non ho un progetto: le mie bizzarrie sportive le ho già sfogate lo scorso anno.
Cominciamo con un po’ di corda, poi piegamenti, poi tricipiti.
Riemerge il solito problema: quando mi alleno, non so cosa provo, quali parti del corpo stia veramente usando e siano in tensione.
A volte sembra che non provi niente.
Così sperimentiamo un po’ di esercizi e mi abbandono all’estro del mio personal trainer, che, come al solito, non mi delude.
Mentre mi alleno, viaggio in me stessa e scopro che non mi ero mai conosciuta veramente.
Sorrido pensando all’ironman, era una strepitosa fantasia.
La realtà è che non so fino a quando la cartilagine del mio ginocchio mi lascerà libera di alzare l’asticella.
La vera conquista, però, è scoprire di poter tenere a bada il demonietto interiore con cui sono in lotta da sempre e il cui unico scopo è ostacolare la mia crescita.

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