L’assenza di concentrazione: questo è il grosso limite che mi impedisce di crescere ulteriormente dal punto di vista sportivo.
Mi ripetono le cose mille volte, ma sembra che io non sia in grado di assimilarle. Mentre mi alleno sono in preda ad un flusso di pensieri continuo che mi distrae e che non ho mai saputo come gestire.
Se, infatti, la tua vita interiore ti assorbe troppe energie, ti perderai inevitabilmente molto di quello che ti sta offrendo la realtà esterna.
“Tutta qui la tua grinta al quarto giro?” mi domanda il mio personal trainer.
Io vorrei dirgli che la grinta la sento, ma non riesco a incanalarla nel mio corpo.
È tutta testa.
Vinco con la costanza, non col singolo esercizio di allenamento.
Sbaglio, vengo ripresa, mi ripeto nell’errore, poi però sono sempre lì.
Oggi poi mi accorgo che è successo qualcosa di nuovo: in silenzio, riesco a dominare il flusso dei miei pensieri.
Imparare a gestire l’emotività: è questo uno dei pregi della disciplina sportiva ed è il mio vero obiettivo.
Chi pratica triathlon ha scoperto in sé forze sconosciute e ha imparato a utilizzarle sulla lunga distanza.
Io non ho ancora corso fuori dalla palestra, non sono mai salita nemmeno su una bicicletta, ma se i miei pensieri smetteranno di trascinarmi verso ciò che non voglio avrò raggiunto un traguardo inestimabile, come l’ironman di Kona per un triatleta.

Gennaio 16, 2023