Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

OGNI SOGNO COMPORTA UN INVESTIMENTO

Volevo assistere papà, perciò ho rinunciato al corso di nuoto a favore del nuoto libero.
Mio padre però non c’è più.
Così mi trovo da sola in vasca, nel tentativo di consolidare quello che ho imparato lo scorso anno.
Guardo anche dei tutorial su Internet.
Quello che fanno nei video potrebbe riuscire a me?
Riprendo gli esercizi che ricordo, senza nessuno che mi corregga quando sbaglio.
Sicuramente faccio errori, ma la grinta non mi manca.
Nuotare aiuta a sfogare il dolore lancinante che provo dopo la morte di mio padre.
Bracciata dopo bracciata, mi allontano un po’ da una sofferenza che mi dilania le carni, quel tanto che mi basta per sopravvivere.
Non so come e quando imparerò la respirazione laterale dello stile libero.
Sono però convinta che se qualcuno scendesse in vasca con me avrei più possibilità di migliorare.
Osservare i movimenti altrui mi sarebbe utile. Potrei provare a replicarli anch’io.
Dovrei studiare meglio il mio compagno di corsia.
Non faccio però in tempo a concepire questo pensiero, che lui è già dalla parte opposta.
Sembra Paltrinieri. Come è possibile che divida la corsia con me?
Guardo verso il bordo vasca e diventa tutto chiaro.
Mi sono infilata nella corsia veloce, invece che in quella lenta.
L’emulo di Paltrinieri si stanca giustamente di avermi come compagna di bracciata e cambia corsia.
Io invece vado avanti con gli esercizi e, mentre lo faccio, penso.
Fare palestra, piscina e personal training ha un costo.
Del resto ogni sogno comporta un investimento e capire cosa ti serve per realizzarlo trasforma il sogno in un obiettivo.
Temo che un giorno o l’altro dovrò rinunciare a qualcosa, ma farlo mi dispiacerebbe moltissimo.
Poi, all’improvviso, da quel flusso di pensieri emerge un’idea: aprire un blog.
Un sito dinamico me lo avevano già proposto anni fa, ma avevo rifiutato.
Troppo impegnativo.
Se poi fossi destinata a diventare una celebre influencer, così a freddo non avrei la più pallida idea di come farlo.
Per trovare degli sponsor devi essere bravo e io non sono un talento sportivo.
Però so scrivere.
Quindi l’idea del blog mi piace lo stesso.
Unisce due passioni: lo sport e la scrittura.
Vorrei trasmettere quello che ho ricevuto io leggendo le storie di Bebe Vio e Simone Barlaam: positività e voglia di lottare per superare i propri handicap.
Quando me lo avevano proposto la prima volta non avevo idee per mantenere vivo un blog.
Adesso la situazione è cambiata ed è arrivato il momento per buttarsi in questa nuova avventura.

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