Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

UN PASSO PER VOLTA SI PERCORRE UNA LUNGA STRADA

È una strana estate. Papà è ricoverato e non cammina. Nemmeno si regge in piedi da solo.
Speravamo recuperasse, invece peggiora.
Ho un brutto presentimento.
Non me la sento di andare in montagna e lasciare sola mia madre.
Non vorrei neanche perdere minuti con lui, perché potrebbero essere gli ultimi.
L’attività più vacanziera che faccio in questo periodo è la piscina.
Un prato con gli ombrelloni e un piccolo bar circondano la vasca olimpionica.
Sembra quasi di essere al mare.
I miei obiettivi sono due: migliorare lo stile libero e la resistenza in apnea.
Così, bracciata dopo bracciata, mi estraneo dai pensieri funesti di questo periodo.
Almeno per un’ora, non sento la paura che mi attanaglia per la salute di papà.
L’acqua non sostiene solo il mio corpo, ma anche la mia mente.
Vado in piscina la mattina presto, quando la maggior parte delle persone si è da poco svegliata.
Spesso arrivo in vasca e ci sono solo io.
Il caldo ancora non morde e l’aria che mi sferza il viso prima di entrare in acqua è fresca.
Venire qui è ogni volta una sfida con me stessa.
Dove vai? Cosa fai? Cosa pensi di ottenere? Cosa ti sei messa in testa?
Non lo so esattamente, ma io vengo lo stesso.
Ogni volta che scendo in vasca, mi accorgo che mi riescono esercizi che la volta precedente sembravano impossibili.
Mi oriento a vista, non ho un navigatore satellitare per sapere dove andrò.
Quando esco dall’acqua, so però che voglio tornare la volta successiva ed è un passo per volta che si percorre una lunga strada.

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