Non mi stanco mai.
Sembra che io abbia energie per una maratona senza nemmeno aver mai corso.
Sarà vero?
Finiscono le lezioni di crosswork, non sono nemmeno sudata e vorrei continuare.
Sudare per gli altri è una dannazione: a fine corso sono fradici e con la maglietta pezzata.
Per me, invece, è un miracolo, proprio perché non capita mai.
Se esco dal corso con qualche goccia di sudore addosso gioisco.
Mi sembra di essere come gli altri, finalmente parte del gruppo.
Facciamo quattro giri di esercizi, ma vorrei che ci fosse anche il quinto.
Sono l’unica che la pensa così.
L’attività fisica mi carica.
Nemmeno l’istruttore capisce perché.
Prima di cominciare questo corso ero sempre stanca, anche se percepivo energie represse che non sapevo come spendere e che mi domandavano di essere impiegate.
La mia vita si divideva tra un lavoro amministrativo, l’impegno culturale e la famiglia.
Volevo scrivere libri. Per me sarebbero stati come figli.
Poi è arrivato il covid e all’improvviso c’è stato il deserto. In quella desolazione avrei potuto affogare.
Nessuno avrebbe mai immaginato che, a tendermi la mano, in quel momento di crisi, sarebbe stato lo sport.

Novembre 9, 2021