A Tokyo si sono aperte le Olimpiadi: l’unica forma di sport televisivo che cattura la mia attenzione.
Al calcio, infatti, ho sempre preferito gli sport minori, quelli che di solito nessuno si fila, tranne gli addetti ai lavori.
L’Italia, questa volta, trionfa.
Gianmarco Tamberi vola alla vittoria nel salto in alto.
Lo intervistano. Gli chiedono come ha fatto a raggiungere un simile risultato. “Ho stressato il mio corpo” risponde.
Prendo esempio da lui.
Sono in vacanza, ma mi sono attrezzata.
Ho portato con me dei pesi e la corda per saltare.
Non la uso da 40 anni, ma ci provo.
Un salto, poi due, poi tre… aumento ogni giorno sotto gli occhi stupiti di mio padre.
Mia nipote mi scambia per una personal trainer.
Con la sua amichetta arriva ad allenarsi anche lei.
Insegno ginnastica a due bimbe di sei anni. Solo l’anno scorso sarebbe sembrato futuristico.
Tuttavia posso andare oltre.
Sul monte Aiona ci sono stata solo una volta e dopo sei ore di cammino ne scesi paonazza.
Tuttavia ci riprovo. Con mia cugina e la sua famiglia ci uniamo ad un pellegrinaggio sulla cima.
C’è un po’ di nebbia e fa freddo.
Forse è meglio non andare… No, proviamo, vediamo come va al finire del bosco.
Mio cugino parte in volata e ci trascina alla vetta.
Incontriamo un gruppo di cavalli selvaggi. Prima d’ora li avevo visti solo in fotografia.
Se fossi rimasta seduta nel cortile di casa con un libro in mano, come lo scorso anno, la vita l’avrei vista ancora così: per interposta persona.
Si gela e cerco di rimanere protetta dal vento dietro una roccia.
Qualche boccone di torta alle zucchine, poi silenzio, si prega insieme la Madonna.
Resto poco per via del freddo, ma mi immortalo davanti ad un cartello che indica l’altezza del monte.
Mando la foto al mio personal trainer.
No, non è un fotomontaggio, è tutto vero.
Ho solo trovato il coraggio di coltivare i desideri che covavo in segreto.
Agosto 4, 2021