Voglio rinascere, storia di un'intellettuale che sogna di fare l'ironman

"Tutto ciò che è umano è estremamente complesso, assolutamente misterioso e potenzialmente in continua trasformazione". Janelle Hallman

L’importante è che sei arrivata

Ha 90 anni, è giapponese, si chiama Hiromu Inada ed è d’acciaio: la sua età lo vorrebbe seduto in pantofole su un divano o in casa di riposo, invece corre per l’ironman.
3,86 km a nuoto, 180,260 in bicicletta, e 42,195 km. di corsa: uno sport da veri duri.
Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 le aveva seguite come giornalista, poi era andato in pensione.
A quell’epoca nemmeno sapeva nuotare.
Poi prese una decisione: voleva diventare un atleta.
La vecchiaia avanzava, ma lui andava in controtendenza.
Dopo 30 anni gareggia in una disciplina inarrivabile per molti giovani e si proietta ancora nel futuro.
Io ho 49 anni, undici meno di quanti ne aveva lui quando è andato in pensione.
Sono in vantaggio. Ci posso provare. Non mi basta il triathlon olimpico. Voglio fare l’ironman.
Alle medie arrivai penultima in una corsa di resistenza.
Non la presi bene e mollai.
Quell’episodio ancora mi rode. Vedo il mio compagno di classe con il cronometro in mano che mi dice: “L’importante è che sei arrivata” e la sottoscritta che aveva voglia di sprofondare.
Forse non dovevo offendermi, forse quella frase non era denigrante. Poteta voler dire: “Brava, ce l’hai fatta comunque, hai finito la gara”.
Ora non so dove arriverò, l’impresa triathlon è davvero improbabile, ma voglio superare me stessa.
Quando torno dalle vacanze, mi iscrivo in piscina.
Il peggio che mi può succedere è che imparo a nuotare.

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